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Palabàn

Naming
foglie

Chiara è una professional organizer: lavora a fianco dei professionisti per aiutarli a migliorare le capacità organizzative e a gestire al meglio spazi, tempi ed energie. Sta mettendo anima e corpo per lanciare la sua nuova idea: un accademy ad abbonamento per allenare e applicare con costanza l’organizzazione personale sul lavoro.
Si tratta di un progetto ambiziosissimo che ha bisogno di essere comunicato con
estrema cura. Per fortuna Chiara vuole fare le cose per bene, così mi contatta e mi chiede di trovare per lei il nome della sua scuola.

L’organizzazione sul lavoro è come andare in palestra

Pianificatrice seriale, Chiara pensa all’organizzazione sul lavoro come allo sport, una metafora calzante in cui per fare meglio è importante allenarsi, esercitarsi, sbagliare per migliorarsi.
Non ama che il termine organizzazione sia associata a concetti rigidissimi come ordine, rigore, metodo; sogna che la sua scuola sia uno spazio per accompagnare le persone ad affrontare un cambiamento, nel lavoro e non, mettendo a disposizione tutti gli strumenti utili per raggiungere i propri obiettivi.
È stufa di sentire chi si lamenta che non c’è abbastanza tempo per fare le cose, il tempo c’è, quello che conta è imparare a scegliere e usare al meglio le proprie risorse.

Cosa abbiamo fatto insieme

Per battezzare l’accademy mi sono addentrata per un po’ di tempo nel mondo dell’organizzazione: sono partita dalle risposte del questionario per poi approfondire l’argomento in due call belle lunghe e leggendo tuuuutto il materiale che Chiara, generosissima, ha condiviso nella nostra cartella comune. Ci siamo poi concentrate su quelli che sono i tratti distintivi della scuola:

  • novità: sebbene esiste un po’ di concorrenza, non esiste – a oggi – nessun corso specializzato solo sull’organizzazione personale sul lavoro;
  • semplicità: l’obiettivo della scuola è far comprendere che l’organizzazione personale non è una cosa da extraterrestri, ma alla portata di tutti a seconda delle nostre inclinazioni, senza segreti o ricette preconfezionate;
  • praticità: non solo teoria, ma molte esercitazioni e momenti di confronto per aiutare chi partecipa a raggiungere i propri obiettivi.

Quello che ho fatto è stato creare 5 proposte che rispettassero i desiderata di Chiara: un nome energico, professionale ma non serioso. Non troppo femminile e che potesse andare bene, in futuro, anche per il mercato spagnolo.

Palabàn: niente di più e niente di meno che un allenamento

Palabàn è il nome che Chiara ha scelto tra le mie proposte, un neologismo che parte dalla parola palestra e che si evolve con l’aggiunta di alcuni fonemi:

  • le a rendono la parola più aperta e coinvolgente;
  • la b dà carattere al nome;
  • la n, in chiusura, addolcisce e rende più armoniosa la sequenza.

Questo nome è musicale, deciso, per certi aspetti ricorda il suono delle onomatopee, desidera essere vicino alle persone e ai loro traguardi. Come dice Chiara: “nessuno ti dà una medaglia in organizzazione”, l’organizzazione, però, può fare la differenza nel modo in cui si affronta il lavoro e contribuisce a migliorare gli altri aspetti della vita. 

Come detto prima, Palabàn nasce dalla parola palestra, un termine che Chiara ha usato spesso nel questionario legandola al tema dell’allenamento. Come scrive Chiara in una delle sue newsletter, Palabàn è proprio questo: “un allenamento in cui la perfezione viene messa da parte, a favore di tanta pratica, sperimentazione, cadute ed errori, un po’ di sudore ma anche tanto divertimento”.

Mi piace pensare che Palabàn sia la parola magica dell’organizzazione, una scuola in cui condividere, crescere, strutturarsi.

Chiara Battaglioni

Scegliere Silvia per creare il nome del progetto che avevo in mente, una palestra dove allenare la propria organizzazione personale sul lavoro, è stato per me un passo semplice.

Conosco e ammiro da tanto tempo la sua professionalità, la cura che mette in ogni lavoro, la profondità di ascolto e attenzione che dona alle persone che si approcciano a lei. Non solo dal punto di vista lavorativo ma anche, e soprattutto, umano.

Ho affidato a lei il lavoro di trovare un nome che fosse non solo unico ma che rappresentasse al meglio quello che desidero trasmettere con questo servizio e con il mio modo di intendere l’organizzazione.

Qualcosa in costante divenire, allegro, colorato, divertente: perché l’organizzazione non è (e non deve essere) una gabbia ma qualcosa che si adatta e cresce con noi.

Dal punto di vista del processo di lavoro, tendo a essere esigente.

E non posso che essere soddisfatta delle modalità con cui ci siamo interfacciate, del rispetto dei tempi di consegna e della qualità della presentazione delle sue diverse proposte, tutte molto valide. Alla fine, ho scelto Palabàn.

Adoro la musicalità di questo nome, il suo essere una parola aperta, piena, solare. Proprio quello che vorrei condividere con le persone che insieme a me stanno vivendo e co-costruendo dall’interno questa palestra dell’organizzazione personale.

Grazie Silvia. Sei speciale!

Raccontiamo la tua storia, insieme